Articoli recenti
- Emilia Romagna, Federdistat V.V.F. Cisal: sinergia Corpo dei Vigili del Fuoco e volontari determinante per soccorsi, investire più risorse
- Riorganizzazione dell’Anpal, incontro al Ministero del Lavoro: le richieste della Cisal
- Decreto Lavoro, Cisal in audizione davanti la Commissione Lavoro e Sanità del Senato
- Modernizzazione della Pubblica Amministrazione: Cisal a confronto con il Ministro Zangrillo
- Capacità amministrativa delle amministrazioni pubbliche: Cisal in audizione alla Camera
Archivi
- Maggio 2023
- Aprile 2023
- Marzo 2023
- Febbraio 2023
- Gennaio 2023
- Dicembre 2022
- Novembre 2022
- Ottobre 2022
- Settembre 2022
- Agosto 2022
- Luglio 2022
- Giugno 2022
- Maggio 2022
- Aprile 2022
- Marzo 2022
- Febbraio 2022
- Gennaio 2022
- Dicembre 2021
- Novembre 2021
- Ottobre 2021
- Settembre 2021
- Agosto 2021
- Luglio 2021
- Giugno 2021
- Maggio 2021
- Aprile 2021
- Marzo 2021
- Febbraio 2021
- Gennaio 2021
- Dicembre 2020
- Novembre 2020
- Ottobre 2020
- Settembre 2020
- Agosto 2020
- Luglio 2020
- Giugno 2020
- Maggio 2020
- Aprile 2020
- Marzo 2020
- Febbraio 2020
- Gennaio 2020
- Dicembre 2019
- Novembre 2019
- Ottobre 2019
- Settembre 2019
- Agosto 2019
- Luglio 2019
- Giugno 2019
La Cisal provinciale chiede una soluzione definitiva e chiama in causa Invitalia
Il blocco della produzione a Napoli per la Whirlpool preoccupa anche le aziende irpine che gravitano nell’orbita dello stabilimento. La multinazionale americana ha spiegato che i fondi concessi dal governo non bastano. Il colosso degli elettrodomestici considerava i 16 milioni di euro (previsti dal decreto sulle crisi aziendali) insufficienti per proseguire la sua attività nel sito campano. “Non sono bastate le lunghe contrattazioni chiuse al Ministero dello Sviluppo economico lo scorso anno. Il braccio di ferro tra azienda e il ministero dello Sviluppo economico è stato a dir poco infruttuoso. Oggi siamo preoccupati per i lavoratori e le aziende irpine” – ha spiegato Massimo Picone, segretario provinciale della Cisal Metalmeccanici che prosegue: “Esiste un indotto che va tutelato, dobbiamo lavorare ad un piano di intervento per salvaguardare il lavoro”. Gli stabilimenti irpini collegati alla Whirlpool si interrogano sul futuro, dopo che i vertici dell’azienda americana di elettrodomestici, nonostante gli accordi istituzionali stipulati con il governo nazionale e le parti sociali e le agevolazioni ricevute negli scorsi anni, ha preso una decisione che preoccupa i lavoratori. In Irpinia, nell’indotto Whirlpool lavorano circa 200 addetti, impegnati in tre aziende: Pasell, Cellublok e Scame Mediterranea. Anche Antonio Perillo, responsabile Alta Irpinia per le Medie Industrie della Cisal parla di crisi difficile da risolvere: “Non possiamo nascondere preoccupazione. L’intervento di Invitalia potrebbe essere risolutivo. L’attesa di nuovi acquirenti è una delle speranze con un soggetto terzo che ha il dovere di risolvere situazioni simili. Si tratta di Invitalia, l’Agenzia nazionale per lo sviluppo, di proprietà del Ministero dell’Economia. Dovrebbe dare impulso alla crescita economica del Paese, puntando sui settori strategici per lo sviluppo e l’occupazione. L’ente guidato da Domenico Arcuri è impegnato nel rilancio delle aree di crisi e opera soprattutto nel Mezzogiorno. Nella vertenza Whirlpool oggi ha il compito di riconvertire l’area industriale trovando nuovi acquirenti. Va evitata la dismissione dello stabilimento. Pochi giorni fa Invitalia ha affermato che l’obiettivo è quello di arrivare entro il 31 luglio con soluzioni concrete supportate da business plan per la reindustrializzazione della Whirlpool di Napoli in attesa di nuovi acquirenti. Per il nostro sindacato vanno individuate misure utili alla continuità della produzione delle lavatrici per il sito di Napoli Est, salvaguardando il lavoro anche nella Aziende collegate”.
La Cisal provinciale chiede una soluzione definitiva e chiama in causa Invitalia
Il blocco della produzione a Napoli per la Whirlpool preoccupa anche le aziende irpine che gravitano nell’orbita dello stabilimento. La multinazionale americana ha spiegato che i fondi concessi dal governo non bastano. Il colosso degli elettrodomestici considerava i 16 milioni di euro (previsti dal decreto sulle crisi aziendali) insufficienti per proseguire la sua attività nel sito campano. “Non sono bastate le lunghe contrattazioni chiuse al Ministero dello Sviluppo economico lo scorso anno. Il braccio di ferro tra azienda e il ministero dello Sviluppo economico è stato a dir poco infruttuoso. Oggi siamo preoccupati per i lavoratori e le aziende irpine” – ha spiegato Massimo Picone, segretario provinciale della Cisal Metalmeccanici che prosegue: “Esiste un indotto che va tutelato, dobbiamo lavorare ad un piano di intervento per salvaguardare il lavoro”. Gli stabilimenti irpini collegati alla Whirlpool si interrogano sul futuro, dopo che i vertici dell’azienda americana di elettrodomestici, nonostante gli accordi istituzionali stipulati con il governo nazionale e le parti sociali e le agevolazioni ricevute negli scorsi anni, ha preso una decisione che preoccupa i lavoratori. In Irpinia, nell’indotto Whirlpool lavorano circa 200 addetti, impegnati in tre aziende: Pasell, Cellublok e Scame Mediterranea. Anche Antonio Perillo, responsabile Alta Irpinia per le Medie Industrie della Cisal parla di crisi difficile da risolvere: “Non possiamo nascondere preoccupazione. L’intervento di Invitalia potrebbe essere risolutivo. L’attesa di nuovi acquirenti è una delle speranze con un soggetto terzo che ha il dovere di risolvere situazioni simili. Si tratta di Invitalia, l’Agenzia nazionale per lo sviluppo, di proprietà del Ministero dell’Economia. Dovrebbe dare impulso alla crescita economica del Paese, puntando sui settori strategici per lo sviluppo e l’occupazione. L’ente guidato da Domenico Arcuri è impegnato nel rilancio delle aree di crisi e opera soprattutto nel Mezzogiorno. Nella vertenza Whirlpool oggi ha il compito di riconvertire l’area industriale trovando nuovi acquirenti. Va evitata la dismissione dello stabilimento. Pochi giorni fa Invitalia ha affermato che l’obiettivo è quello di arrivare entro il 31 luglio con soluzioni concrete supportate da business plan per la reindustrializzazione della Whirlpool di Napoli in attesa di nuovi acquirenti. Per il nostro sindacato vanno individuate misure utili alla continuità della produzione delle lavatrici per il sito di Napoli Est, salvaguardando il lavoro anche nella Aziende collegate”.
Articoli recenti
- Emilia Romagna, Federdistat V.V.F. Cisal: sinergia Corpo dei Vigili del Fuoco e volontari determinante per soccorsi, investire più risorse
- Riorganizzazione dell’Anpal, incontro al Ministero del Lavoro: le richieste della Cisal
- Decreto Lavoro, Cisal in audizione davanti la Commissione Lavoro e Sanità del Senato
- Modernizzazione della Pubblica Amministrazione: Cisal a confronto con il Ministro Zangrillo
- Capacità amministrativa delle amministrazioni pubbliche: Cisal in audizione alla Camera
Archivi
- Maggio 2023
- Aprile 2023
- Marzo 2023
- Febbraio 2023
- Gennaio 2023
- Dicembre 2022
- Novembre 2022
- Ottobre 2022
- Settembre 2022
- Agosto 2022
- Luglio 2022
- Giugno 2022
- Maggio 2022
- Aprile 2022
- Marzo 2022
- Febbraio 2022
- Gennaio 2022
- Dicembre 2021
- Novembre 2021
- Ottobre 2021
- Settembre 2021
- Agosto 2021
- Luglio 2021
- Giugno 2021
- Maggio 2021
- Aprile 2021
- Marzo 2021
- Febbraio 2021
- Gennaio 2021
- Dicembre 2020
- Novembre 2020
- Ottobre 2020
- Settembre 2020
- Agosto 2020
- Luglio 2020
- Giugno 2020
- Maggio 2020
- Aprile 2020
- Marzo 2020
- Febbraio 2020
- Gennaio 2020
- Dicembre 2019
- Novembre 2019
- Ottobre 2019
- Settembre 2019
- Agosto 2019
- Luglio 2019
- Giugno 2019