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Quanto deciso nelle ultime ore, e definito nel nuovo Dpcm, non convince il Segretario Confederale della Cisal che indica una soluzione al problema favorendo un accordo tra il trasporto pubblico e quello privato
Uno dei tanti problemi che ogni regione deve affrontare riguarda gli assembramenti sui mezzi di trasporto. Nonostante le varie misure di sicurezza per arginare il contagio da coronavirus, autobus, pullman e treni, soprattutto nelle ore di punta, sono pieni di pendolari, tra studenti e lavoratori. Per far fronte a questo problema, nel nuovo dpcm, si è deciso di posticipare le entrate nelle scuole, per evitare dunque l’affollamento sui mezzi di trasporto. Una disposizione che non è andata giù al segretario regionale della Cisal Puglia, Piero Venneri, e al segretario regionale della Faisa Cisal Puglia, Mario Discornia. “Diluire nella giornata l’orario scolastico – spiega Venneri – è una ulteriore e ingiusta penalizzazione verso le famiglie perché interrompe il ciclo ordinario, le abitudine giornaliere. Non si può pensare che gli studenti entrino ad orari diversi. Non è solo un problema dei ragazzi, ma anche delle scuole e dei trasporti”. Come suggerito anche dal presidente regionale di Confesercenti Puglia, Benny Campobasso, il segretario Venneri indica una soluzione al problema favorendo un accordo tra il trasporto pubblico e quello privato. “Ci sono tantissime aziende legate al turismo che al momento sono ferme. Anziché diluire l’orario scolastico, perché non dare lavoro a queste società che al momento rischiano il fallimento”. Venneri, insieme a Discornia, ha scritto una lettera indirizzata al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e al sindaco di Bari, Antonio Decaro, affinché si trovi una soluzione più congrua al problema dei trasporti senza ledere sulla vita di ogni studente e famiglia. “Siamo certi che – scrivono i segretari regionali – con la vostra nota sensibilità personale, morale e politica, non vi sfugge che, per un verso, tale soluzione stravolgerà la vita di centinaia di migliaia di famiglie, poiché, senza la coincidenza degli orari, scolastici dei figli e lavorativa dei genitori, ne risulterà pregiudicata la normale programmazione della vita quotidiana. Sarebbe molto più sensato – concludono – appaltare una parte del servizio alle aziende che, con la crisi economica in atto, sono senza lavoro e che certamente sarebbero ben lieti, in questi mesi di emergenza, di dare il loro contributo alla causa, garantendo un sostentamento a sé ed alle proprie famiglie”.
Quanto deciso nelle ultime ore, e definito nel nuovo Dpcm, non convince il Segretario Confederale della Cisal che indica una soluzione al problema favorendo un accordo tra il trasporto pubblico e quello privato
Uno dei tanti problemi che ogni regione deve affrontare riguarda gli assembramenti sui mezzi di trasporto. Nonostante le varie misure di sicurezza per arginare il contagio da coronavirus, autobus, pullman e treni, soprattutto nelle ore di punta, sono pieni di pendolari, tra studenti e lavoratori. Per far fronte a questo problema, nel nuovo dpcm, si è deciso di posticipare le entrate nelle scuole, per evitare dunque l’affollamento sui mezzi di trasporto. Una disposizione che non è andata giù al segretario regionale della Cisal Puglia, Piero Venneri, e al segretario regionale della Faisa Cisal Puglia, Mario Discornia. “Diluire nella giornata l’orario scolastico – spiega Venneri – è una ulteriore e ingiusta penalizzazione verso le famiglie perché interrompe il ciclo ordinario, le abitudine giornaliere. Non si può pensare che gli studenti entrino ad orari diversi. Non è solo un problema dei ragazzi, ma anche delle scuole e dei trasporti”. Come suggerito anche dal presidente regionale di Confesercenti Puglia, Benny Campobasso, il segretario Venneri indica una soluzione al problema favorendo un accordo tra il trasporto pubblico e quello privato. “Ci sono tantissime aziende legate al turismo che al momento sono ferme. Anziché diluire l’orario scolastico, perché non dare lavoro a queste società che al momento rischiano il fallimento”. Venneri, insieme a Discornia, ha scritto una lettera indirizzata al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e al sindaco di Bari, Antonio Decaro, affinché si trovi una soluzione più congrua al problema dei trasporti senza ledere sulla vita di ogni studente e famiglia. “Siamo certi che – scrivono i segretari regionali – con la vostra nota sensibilità personale, morale e politica, non vi sfugge che, per un verso, tale soluzione stravolgerà la vita di centinaia di migliaia di famiglie, poiché, senza la coincidenza degli orari, scolastici dei figli e lavorativa dei genitori, ne risulterà pregiudicata la normale programmazione della vita quotidiana. Sarebbe molto più sensato – concludono – appaltare una parte del servizio alle aziende che, con la crisi economica in atto, sono senza lavoro e che certamente sarebbero ben lieti, in questi mesi di emergenza, di dare il loro contributo alla causa, garantendo un sostentamento a sé ed alle proprie famiglie”.
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