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L’Osservatorio sul Lavoro Agile, istituito presso il Ministero del Lavoro, ha recentemente ripreso la propria attività. La Cisal ha rilevato che, esaurita ormai la fase iniziale di ampia diffusione dello smart working determinata dalla Pandemia, è giunto il momento di risolvere alcune criticità che sono emerse dalle esperienze in atto.
Un primo aspetto riguarda il fatto il lavoratore deve avere la possibilità di organizzare la propria prestazione distinguendo tra il tempo dedicato all’attività istruttoria delle pratiche e quello impegnato nel contatto diretto con il proprio superiore o i colleghi; non a caso, proprio su questo elemento, si basa la distinzione tra lavoro agile e telelavoro.
Si è osservato, tuttavia, che in molti casi questa distinzione non viene rispettata, creando difficoltà ad una corretta e razionale organizzazione dei tempi di lavoro.
Al riguardo la Cisal ritiene che sarà utile che i contratti di lavoro specifichino in modo più netto la differenziazione tra fasce di contattabilità (che indicano l’arco temporale in cui il lavoratore può essere contattato in via diretta dal datore di lavoro) e fasce di connessione (che indicano il complessivo orario giornaliero di lavoro).
Al tempo stesso deve restare chiaro che il principio che l’ autonomia organizzativa del dipendente non fa venire meno la natura subordinata del rapporto di lavoro: il che significa che il datore di lavoro resta obbligato a fornire a lavoratrici e lavoratori precise linee guida circa gli obiettivi e le modalità operative per perseguirli, che devono, a loro volta, essere compatibili con i tempi di lavoro e gli strumenti assegnati.
L’Osservatorio sul Lavoro Agile, istituito presso il Ministero del Lavoro, ha recentemente ripreso la propria attività. La Cisal ha rilevato che, esaurita ormai la fase iniziale di ampia diffusione dello smart working determinata dalla Pandemia, è giunto il momento di risolvere alcune criticità che sono emerse dalle esperienze in atto.
Un primo aspetto riguarda il fatto il lavoratore deve avere la possibilità di organizzare la propria prestazione distinguendo tra il tempo dedicato all’attività istruttoria delle pratiche e quello impegnato nel contatto diretto con il proprio superiore o i colleghi; non a caso, proprio su questo elemento, si basa la distinzione tra lavoro agile e telelavoro.
Si è osservato, tuttavia, che in molti casi questa distinzione non viene rispettata, creando difficoltà ad una corretta e razionale organizzazione dei tempi di lavoro.
Al riguardo la Cisal ritiene che sarà utile che i contratti di lavoro specifichino in modo più netto la differenziazione tra fasce di contattabilità (che indicano l’arco temporale in cui il lavoratore può essere contattato in via diretta dal datore di lavoro) e fasce di connessione (che indicano il complessivo orario giornaliero di lavoro).
Al tempo stesso deve restare chiaro che il principio che l’ autonomia organizzativa del dipendente non fa venire meno la natura subordinata del rapporto di lavoro: il che significa che il datore di lavoro resta obbligato a fornire a lavoratrici e lavoratori precise linee guida circa gli obiettivi e le modalità operative per perseguirli, che devono, a loro volta, essere compatibili con i tempi di lavoro e gli strumenti assegnati.
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