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La richiesta in una lettera, firmata dal segretario provinciale Mario Valerio, indirizzata al Sovrintendente Biscardi e alle più alte cariche istituzionali della città
L’emergenza sanitaria Covid-19 si è abbattuta ormai da oltre due mesi e con forza inimmaginabile su ogni ambito della vita sociale ed economica della nostra città, incluso il comparto dello spettacolo dal vivo in tutte le sue più varie forme ed espressioni. Conseguentemente tutte le attività teatrali sono state sospese e probabilmente, per quanto riguarda la possibilità del pubblico di poter accedere agli spettacoli , non potranno essere riprese prima della fine di quest’anno se non addirittura agli inizi del prossimo. Tuttavia il Teatro Petruzzelli non cessa di essere un patrimonio culturale della collettività, da preservare, e tutti coloro che dentro vi operano hanno incessantemente cercato di affrontare questo difficile periodo con propositività, cercando di suggerire alla Direzione forme inedite e nuovi strumenti per raggiungere il pubblico ed esprimere la propria vicinanza. La nostra organizzazione sindacale, Fials-Cisal, esprime a tal proposito la ferma e assoluta contrarietà rispetto all’inconcepibile protrarsi a tempo indeterminato del blocco delle produzioni Liriche, Sinfoniche e di Balletto, nella convinzione che sia possibile, necessario e urgente intraprendere percorsi alternativi di produzione in grado di conciliare la tutela della salute con il diritto della società di poter usufruire liberamente di ogni forma di espressione culturale e salvaguardando in tal modo l’intero settore dello spettacolo dal vivo nelle sue molteplici specificità. Nel rispetto delle norme di legge che hanno sospeso l’attività degli spettacoli teatrali e di quelle contenute nell’ultimo DCPM dello scorso 26 aprile, che invece consentono “attività di registrazioni musicali e sonore”, chiediamo sia data la possibilità di riprendere il lavoro, nell’assoluto rispetto delle norme di sicurezza, finalizzandolo alla realizzazione di programmi da trasmettere in Tv e in Streaming e quindi di intraprendere da subito la sperimentazione di ogni nuova tecnologia esistente per progettare nuove forme di produzione culturale e nuove modalità di proporre al pubblico la cultura musicale. Noi vogliamo esserci, perché riteniamo doveroso che i valori veicolati dalla cultura, dall’arte e dalla musica siano posti al servizio dello sforzo collettivo del Paese, come tante volte è accaduto nei momenti di sofferenza e di incertezza della nostra storia. Noi vogliamo esserci, perché riteniamo intollerabile che l’intero settore lirico sinfonico venga silenziato senza alcun piano alternativo, e di fatto condannato all’irrilevanza, da parte del ministero che dovrebbe invece tutelarlo e valorizzarlo. Noi vogliamo esserci, perché riteniamo possibile sviluppare una progettualità innovativa ed efficace, compatibile con le attuali restrizioni, capace di affrontare questo tempo di crisi e di innescare un nuovo rilancio quando arriverà il momento di ripartire. Noi vogliamo e dobbiamo esserci: ci appelliamo alle nostre Istituzioni affinché promuovano e sollecitino un deciso cambio di rotta e una forte assunzione di responsabilità nei confronti di un settore fondamentale del nostro patrimonio culturale, delle sue migliaia di lavoratori, dell’indotto che ruota intorno ad esso, della sua imprescindibile valenza sociale e comunitaria.
La richiesta in una lettera, firmata dal segretario provinciale Mario Valerio, indirizzata al Sovrintendente Biscardi e alle più alte cariche istituzionali della città
L’emergenza sanitaria Covid-19 si è abbattuta ormai da oltre due mesi e con forza inimmaginabile su ogni ambito della vita sociale ed economica della nostra città, incluso il comparto dello spettacolo dal vivo in tutte le sue più varie forme ed espressioni. Conseguentemente tutte le attività teatrali sono state sospese e probabilmente, per quanto riguarda la possibilità del pubblico di poter accedere agli spettacoli , non potranno essere riprese prima della fine di quest’anno se non addirittura agli inizi del prossimo. Tuttavia il Teatro Petruzzelli non cessa di essere un patrimonio culturale della collettività, da preservare, e tutti coloro che dentro vi operano hanno incessantemente cercato di affrontare questo difficile periodo con propositività, cercando di suggerire alla Direzione forme inedite e nuovi strumenti per raggiungere il pubblico ed esprimere la propria vicinanza. La nostra organizzazione sindacale, Fials-Cisal, esprime a tal proposito la ferma e assoluta contrarietà rispetto all’inconcepibile protrarsi a tempo indeterminato del blocco delle produzioni Liriche, Sinfoniche e di Balletto, nella convinzione che sia possibile, necessario e urgente intraprendere percorsi alternativi di produzione in grado di conciliare la tutela della salute con il diritto della società di poter usufruire liberamente di ogni forma di espressione culturale e salvaguardando in tal modo l’intero settore dello spettacolo dal vivo nelle sue molteplici specificità. Nel rispetto delle norme di legge che hanno sospeso l’attività degli spettacoli teatrali e di quelle contenute nell’ultimo DCPM dello scorso 26 aprile, che invece consentono “attività di registrazioni musicali e sonore”, chiediamo sia data la possibilità di riprendere il lavoro, nell’assoluto rispetto delle norme di sicurezza, finalizzandolo alla realizzazione di programmi da trasmettere in Tv e in Streaming e quindi di intraprendere da subito la sperimentazione di ogni nuova tecnologia esistente per progettare nuove forme di produzione culturale e nuove modalità di proporre al pubblico la cultura musicale. Noi vogliamo esserci, perché riteniamo doveroso che i valori veicolati dalla cultura, dall’arte e dalla musica siano posti al servizio dello sforzo collettivo del Paese, come tante volte è accaduto nei momenti di sofferenza e di incertezza della nostra storia. Noi vogliamo esserci, perché riteniamo intollerabile che l’intero settore lirico sinfonico venga silenziato senza alcun piano alternativo, e di fatto condannato all’irrilevanza, da parte del ministero che dovrebbe invece tutelarlo e valorizzarlo. Noi vogliamo esserci, perché riteniamo possibile sviluppare una progettualità innovativa ed efficace, compatibile con le attuali restrizioni, capace di affrontare questo tempo di crisi e di innescare un nuovo rilancio quando arriverà il momento di ripartire. Noi vogliamo e dobbiamo esserci: ci appelliamo alle nostre Istituzioni affinché promuovano e sollecitino un deciso cambio di rotta e una forte assunzione di responsabilità nei confronti di un settore fondamentale del nostro patrimonio culturale, delle sue migliaia di lavoratori, dell’indotto che ruota intorno ad esso, della sua imprescindibile valenza sociale e comunitaria.
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