Messina, medici assunti per fronteggiare l’emergenza covid senza stipendio
Messina, medici assunti per fronteggiare l’emergenza covid senza stipendio
Immagine di copertina di: Messina, medici assunti per fronteggiare l’emergenza covid senza stipendio

Mancata retribuzione del personale impegnato nella campagna di screening. Il Csa Cisal accende i riflettori su un problema presente già da diversi mesi. Diffidato il governatore Musumeci


Trecento medici assunti dall’Asp di Messina per fronteggiare l’emergenza covid senza stipendio da dicembre. A diffidare il presidente della Regione Nello Musumeci, il commissario ad acta Alberto Firenze e l’ufficio straordinario, per la mancata retribuzione del personale impegnato nella campagna di screening, è il sindacato Csa-Cisal che ha puntato i riflettori su un problema presente già da diversi mesi.  

“Mentre alle altre figure professionali impegnate nell’emergenza coronavirus (amministrativi e biologi), è stata liquidata la relativa retribuzione – scrivono Clara Crocè e Pietro Fotia – inspiegabilmente non risultano erogate le spettanze ai medici”. 

I medici attualmente in servizio lavorano attraverso partita iva e presentano mensilmente la fattura per la prestazione erogata. Successivamente è cura dell’ente, e, in questo caso, dell’Asp, provvedere alla liquidazione della somma dovuta. Ma così non accade già da tre mesi. Una situazione che sta adesso alimentando il malcontento da parte dei dipendenti.

Si tratta spesso di giovani dottori, che, adesso, minacciano di voler bloccare gli screening qualora non dovessero essere pagate le mensilità dovute in breve tempo. I turni, soprattutto al presidio dell’ex gasometro, non sono soltanto diurni ma anche notturni. Il drive-in garantisce la prosecuzione della campagna anche in concomitanza con l’arrivo dei passaggeri che attraversano lo Stretto a tutte le ore del giorno e della notte. 

Un servizio fondamentale, quindi, perché gestisce il traffico in entrata di tutti i viaggiatori in Sicilia. 

“I medici, come da accordo stipulato in data 23 dicembre 2020, hanno già presentato le fatture relative ai mesi di dicembre e gennaio, ma a tutt’oggi, non risultano liquidate”, scrivono ancora Croce e Fotia. “Abbiamo chiesto alle Istituzioni competenti un intervento per risolvere questa problematica affinché la sanità di Messina non diventi di nuovo un caso e dei giovani medici che mettono in pericolo quotidianamente la loro salute ricevano quanto loro dovuto”, concludono. 

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Mancata retribuzione del personale impegnato nella campagna di screening. Il Csa Cisal accende i riflettori su un problema presente già da diversi mesi. Diffidato il governatore Musumeci


Trecento medici assunti dall’Asp di Messina per fronteggiare l’emergenza covid senza stipendio da dicembre. A diffidare il presidente della Regione Nello Musumeci, il commissario ad acta Alberto Firenze e l’ufficio straordinario, per la mancata retribuzione del personale impegnato nella campagna di screening, è il sindacato Csa-Cisal che ha puntato i riflettori su un problema presente già da diversi mesi.  

“Mentre alle altre figure professionali impegnate nell’emergenza coronavirus (amministrativi e biologi), è stata liquidata la relativa retribuzione – scrivono Clara Crocè e Pietro Fotia – inspiegabilmente non risultano erogate le spettanze ai medici”. 

I medici attualmente in servizio lavorano attraverso partita iva e presentano mensilmente la fattura per la prestazione erogata. Successivamente è cura dell’ente, e, in questo caso, dell’Asp, provvedere alla liquidazione della somma dovuta. Ma così non accade già da tre mesi. Una situazione che sta adesso alimentando il malcontento da parte dei dipendenti.

Si tratta spesso di giovani dottori, che, adesso, minacciano di voler bloccare gli screening qualora non dovessero essere pagate le mensilità dovute in breve tempo. I turni, soprattutto al presidio dell’ex gasometro, non sono soltanto diurni ma anche notturni. Il drive-in garantisce la prosecuzione della campagna anche in concomitanza con l’arrivo dei passaggeri che attraversano lo Stretto a tutte le ore del giorno e della notte. 

Un servizio fondamentale, quindi, perché gestisce il traffico in entrata di tutti i viaggiatori in Sicilia. 

“I medici, come da accordo stipulato in data 23 dicembre 2020, hanno già presentato le fatture relative ai mesi di dicembre e gennaio, ma a tutt’oggi, non risultano liquidate”, scrivono ancora Croce e Fotia. “Abbiamo chiesto alle Istituzioni competenti un intervento per risolvere questa problematica affinché la sanità di Messina non diventi di nuovo un caso e dei giovani medici che mettono in pericolo quotidianamente la loro salute ricevano quanto loro dovuto”, concludono.