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Secondo il segretario regionale Antonio Martone per i lavoratori inizia la fase più delicata
«Il problema legato al caso Unilever non è risolto!». C’è, dunque, poco da esultare secondo la Cisal. Il segretario regionale Cisal Molise, Antonio Martone fa sapere, infatti, che «anzi, per i lavoratori inizia una seconda fase più complicata e più difficile che coinvolge tutte le istituzioni preposte all’interesse collettivo ed alla salvaguardia dell’occupazione».
A “bocce ferme”, dopo i tavoli in Regione al Ministero dello Sviluppo economico, e dopo 11 giorni di sciopero ad oltranza e una manifestazione, il sindacalista, per una vita al lavoro nello stabilimento di Pozzilli, riparte da quando Unilever ha lanciato l’allarme, ovvero inizio dicembre.
«Il contesto che stiamo vivendo, senza precedenti nella storia di questo sito industriale, va analizzato con molta attenzione” – premette Martone.
“Di fatto si tratta di pre-vertenza: l’azienda, infatti, è stata chiamata a dare risposte prima ancora dell’avvio di una dichiarazione di crisi. E questa nostra scelta, che rivendichiamo con orgoglio, ha consentito l’emergere di contraddizioni ad oggi non ancora risolte. Nonostante fossimo additati come speculatori e portatori di cattivi presagi, come Cisal, mettendo al centro l’interesse dei lavoratori e del territorio, di fatto abbiamo anticipato i tempi rispetto ad un programma industriale di Unilever che evidentemente partiva da lontano e che ha mostrato la corda negli ultimi due mesi, confermando – ad avviso della Cisal – incoerenza, ambiguità, confusione e scarso rispetto per i lavoratori e per il territorio molisano».
Aspettiamo, insieme ai lavoratori, la convocazione, se confermata per giovedì, presso il Ministero. Nel frattempo continuiamo a lavorare per tenere il fronte unito, sapendo che siamo accomunati da un unico intento: dare continuità al sito di Pozzilli. L’unità è la forza dei lavoratori. La chiarezza è la forza del sindacato!».

Secondo il segretario regionale Antonio Martone per i lavoratori inizia la fase più delicata
«Il problema legato al caso Unilever non è risolto!». C’è, dunque, poco da esultare secondo la Cisal. Il segretario regionale Cisal Molise, Antonio Martone fa sapere, infatti, che «anzi, per i lavoratori inizia una seconda fase più complicata e più difficile che coinvolge tutte le istituzioni preposte all’interesse collettivo ed alla salvaguardia dell’occupazione».
A “bocce ferme”, dopo i tavoli in Regione al Ministero dello Sviluppo economico, e dopo 11 giorni di sciopero ad oltranza e una manifestazione, il sindacalista, per una vita al lavoro nello stabilimento di Pozzilli, riparte da quando Unilever ha lanciato l’allarme, ovvero inizio dicembre.
«Il contesto che stiamo vivendo, senza precedenti nella storia di questo sito industriale, va analizzato con molta attenzione” – premette Martone.
“Di fatto si tratta di pre-vertenza: l’azienda, infatti, è stata chiamata a dare risposte prima ancora dell’avvio di una dichiarazione di crisi. E questa nostra scelta, che rivendichiamo con orgoglio, ha consentito l’emergere di contraddizioni ad oggi non ancora risolte. Nonostante fossimo additati come speculatori e portatori di cattivi presagi, come Cisal, mettendo al centro l’interesse dei lavoratori e del territorio, di fatto abbiamo anticipato i tempi rispetto ad un programma industriale di Unilever che evidentemente partiva da lontano e che ha mostrato la corda negli ultimi due mesi, confermando – ad avviso della Cisal – incoerenza, ambiguità, confusione e scarso rispetto per i lavoratori e per il territorio molisano».
Aspettiamo, insieme ai lavoratori, la convocazione, se confermata per giovedì, presso il Ministero. Nel frattempo continuiamo a lavorare per tenere il fronte unito, sapendo che siamo accomunati da un unico intento: dare continuità al sito di Pozzilli. L’unità è la forza dei lavoratori. La chiarezza è la forza del sindacato!».
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