“Zero tasse sul salario accessorio”
“Zero tasse sul salario accessorio”
Immagine di copertina di: “Zero tasse sul salario accessorio”

Questione salariale: l’intervento del Segretario Generale, Francesco Cavallaro

“Nonostante la conferma del taglio del cuneo contributivo, in Italia resta aperta la questione salariale: lo stesso Piano strutturale di bilancio indica che le retribuzioni sono basse rispetto alla media UE mostrando indici di crescita contenuti rispetto alla stessa. Un aiuto in tal senso può arrivare dalla valorizzazione delle varie forme di salario accessorio, di cui la Cisal propone la totale defiscalizzazione”. Lo riferisce in una nota il Segretario generale della Cisal, Francesco Cavallaro, per il quale “occorre rivedere i limiti entro cui opera l’abbattimento dell’imposta sui premi di produttività e quelli previsti per le varie forme di welfare aziendale. Recentemente, inoltre – sottolinea – abbiamo chiesto al Governo l’emanazione di una norma che, oltre a rendere strutturale l’attuale disciplina dei fringe benefits, ne consenta il recepimento nell’ambito della contrattazione sindacale allo scopo, laddove possibile, di potenziarne la diffusione, favorendo l’afflusso, sui salari, di risorse aggiuntive rispetto a quelle che derivano dai rinnovi contrattuali in base all’indice IPCA”.

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Questione salariale: l’intervento del Segretario Generale, Francesco Cavallaro

“Nonostante la conferma del taglio del cuneo contributivo, in Italia resta aperta la questione salariale: lo stesso Piano strutturale di bilancio indica che le retribuzioni sono basse rispetto alla media UE mostrando indici di crescita contenuti rispetto alla stessa. Un aiuto in tal senso può arrivare dalla valorizzazione delle varie forme di salario accessorio, di cui la Cisal propone la totale defiscalizzazione”. Lo riferisce in una nota il Segretario generale della Cisal, Francesco Cavallaro, per il quale “occorre rivedere i limiti entro cui opera l’abbattimento dell’imposta sui premi di produttività e quelli previsti per le varie forme di welfare aziendale. Recentemente, inoltre – sottolinea – abbiamo chiesto al Governo l’emanazione di una norma che, oltre a rendere strutturale l’attuale disciplina dei fringe benefits, ne consenta il recepimento nell’ambito della contrattazione sindacale allo scopo, laddove possibile, di potenziarne la diffusione, favorendo l’afflusso, sui salari, di risorse aggiuntive rispetto a quelle che derivano dai rinnovi contrattuali in base all’indice IPCA”.