Unilever: Pozzilli in sciopero, Martone: “No alla delocalizzazione”
Unilever: Pozzilli in sciopero, Martone: “No alla delocalizzazione”
Immagine di copertina di: Unilever: Pozzilli in sciopero, Martone: “No alla delocalizzazione”

I dipendenti incrociano le braccia e chiedono chiarezza sul futuro dell’azienda


Quarto giorno di sciopero alla Unilever di Pozzilli (Isernia) con il blocco della produzione poiché l’adesione è totale.

Dal segretario regionale della Cisal Molise, Antonio Martone, si apprende che “l’azienda, tramite la Rsu, ha fatto sapere che incontrerà, venerdì prossimo, i sindacati e la rappresentanza sindacale unitaria, ma non i lavoratori in sciopero e questo non ci è piaciuto – ha commentato Martone – riteniamo, pertanto, che sia un segnale tattico che arriva dall’azienda”.

I dipendenti della Unilever hanno incrociato le braccia perchè temono la delocalizzazione della produzione in Lombardia, presso lo stabilimento di Casalpusterlengo (Lodi), chiedono chiarezza sul futuro e, quindi, sull’indotto molisano, che impiega circa 480 lavoratori.

“L’azienda – ha dichiarato Martone – non chiarisce la sua posizione in merito e non esplicita i motivi di una possibile delocalizzazione. Il nostro obiettivo – ha concluso – resta la convocazione di un tavolo, nazionale o regionale, al termine del quale vengano sottoscritti accordi chiari”.

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I dipendenti incrociano le braccia e chiedono chiarezza sul futuro dell’azienda


Quarto giorno di sciopero alla Unilever di Pozzilli (Isernia) con il blocco della produzione poiché l’adesione è totale.

Dal segretario regionale della Cisal Molise, Antonio Martone, si apprende che “l’azienda, tramite la Rsu, ha fatto sapere che incontrerà, venerdì prossimo, i sindacati e la rappresentanza sindacale unitaria, ma non i lavoratori in sciopero e questo non ci è piaciuto – ha commentato Martone – riteniamo, pertanto, che sia un segnale tattico che arriva dall’azienda”.

I dipendenti della Unilever hanno incrociato le braccia perchè temono la delocalizzazione della produzione in Lombardia, presso lo stabilimento di Casalpusterlengo (Lodi), chiedono chiarezza sul futuro e, quindi, sull’indotto molisano, che impiega circa 480 lavoratori.

“L’azienda – ha dichiarato Martone – non chiarisce la sua posizione in merito e non esplicita i motivi di una possibile delocalizzazione. Il nostro obiettivo – ha concluso – resta la convocazione di un tavolo, nazionale o regionale, al termine del quale vengano sottoscritti accordi chiari”.