Pensioni: “Sì a quota 41, no al taglio degli assegni”
Pensioni: “Sì a quota 41, no al taglio degli assegni”
Immagine di copertina di: Pensioni: “Sì a quota 41, no al taglio degli assegni”

L’intervento del Segretario Generale, Francesco Cavallaro 

“Attivare la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi versati a prescindere dall’età è un’ipotesi condivisibile” dichiara il Segretario della Cisal Francesco Cavallaro. “Da tempo, tuttavia, aspettiamo una riforma sistematica sulle pensioni che non affronti solo il problema dell’età pensionabile ma anche e soprattutto quello relativo alla riduzione degli importi che colpirà coloro che accederanno alla pensione col sistema contributivo. Lo svantaggio economico è notevole, e anche la libertà di scegliere “quota 41” non sarà vera libertà se non si garantiranno pensioni dignitose. La Cisal da tempo sostiene che occorre migliorare i contratti di lavoro, i compensi, e scoraggiare la discontinuità lavorativa, al fine di porre le basi per una riforma che irrobustisca le pensioni del futuro, in un contesto in cui, oltretutto, cresce l’aspettativa di vita e crolla la natalità”, conclude Cavallaro.

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L’intervento del Segretario Generale, Francesco Cavallaro 

“Attivare la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi versati a prescindere dall’età è un’ipotesi condivisibile” dichiara il Segretario della Cisal Francesco Cavallaro. “Da tempo, tuttavia, aspettiamo una riforma sistematica sulle pensioni che non affronti solo il problema dell’età pensionabile ma anche e soprattutto quello relativo alla riduzione degli importi che colpirà coloro che accederanno alla pensione col sistema contributivo. Lo svantaggio economico è notevole, e anche la libertà di scegliere “quota 41” non sarà vera libertà se non si garantiranno pensioni dignitose. La Cisal da tempo sostiene che occorre migliorare i contratti di lavoro, i compensi, e scoraggiare la discontinuità lavorativa, al fine di porre le basi per una riforma che irrobustisca le pensioni del futuro, in un contesto in cui, oltretutto, cresce l’aspettativa di vita e crolla la natalità”, conclude Cavallaro.